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Ortodonzia

Il sorriso è senza dubbio lo strumento migliore che si ha per rappresentarsi, ma non sempre la natura fornisce una dentatura perfetta e regolare, nonostante la buona cura che si cerca di avere per la propria bocca. La medicina in questi casi ricorre a soluzioni, come l’ortodonzia, che è quella branca dell’odontoiatria che si occupa della diagnosi e della cura delle anomalie esistenti tra mascella e mandibola e tra le arcate dentarie (disallineamento dei denti).

Apparecchiature ortodontiche

Apparecchiature ortodontiche

La funzione dell’ortodonzia è quella di intercettare le anomalie dentoscheletriche e ripristinare il normale equilibrio neuromuscolare insieme ad un rapporto armonico del sorriso.

 

La finalità del trattamento ortodontico è non solo quella di creare un allineamento corretto dei denti, ma anche di garantire una funzione masticatoria efficiente e favorire, di conseguenza, la salute dei denti e di tutto l’apparato di sostegno.

Inoltre, l’obiettivo principale del trattamento ortodontico è quello di migliorare l’armonia generale del volto e, soprattutto, di mantenere nel tempo i risultati raggiunti.

è importante distinguere tre “momenti” dell’ortodonzia in funzione delle fasce d’età e dei problemi che si vanno ad intercettare e/o curare:

Ortodonzia intercettiva

Ortodonzia intercettiva

Molto spesso durante la crescita, a causa di abitudini viziate o caratteristiche genetiche, i rapporti dento-scheletrici possono risultare alterati, presentandosi in differenti modi, quali ad esempio palato stretto con difficoltà di respirazione, malposizioni dentarie con affollamenti o diastemi, alterazioni scheletriche o funzionali.

L’ortodontista segue e controlla il paziente durante tutto l’arco della crescita ed ha quindi funzioni e caratteristiche diverse a seconda del periodo in cui si rende necessario intervenire.

È opportuno effettuare una prima osservazione ortodontica già in età molto precoce, 4-6 anni, sia per valutare lo stato di salute generale dei denti decidui ma anche per analizzare il rapporto delle arcate dentali e lo sviluppo scheletrico del viso del bambino. Alcune problematiche ortodontiche – malocclusioni devono essere trattate il più precocemente possibile, anche in dentizione decidua, in quanto possono condizionare le normali funzioni lo sviluppo dento-scheletrico e lo stato di salute articolare e muscolare del piccolo paziente.

Sono le problematiche di contrazione del palato   soprattutto se associate ad un’inversione del morso dei denti posteriori in quanto spesso condizionano la posizione e lo sviluppo simmetrico della mandibola (foto)

Altra problematica ortodontica che necessita di un intervento tempestivo è l’inversione del morso anteriore (3 classe) in cui lo sviluppo della mandibola (del mento) è esuberante rispetto l’arcata mascellare.

Assolutamente sì, in quanto ci si appoggia sui denti decidui per correggere problemi scheletrici e di alterata occlusione

I tempi di intervento sono brevi, circa 1 anno, realizzati con dispositivi fissi e poco ingombranti che si avvalgono spesso della tecnologia digitale per la programmazione e la realizzazione (foto processo stl – cad/cam). Le terapie richiedono una parziale collaborazione da parte del piccolo paziente in termini di igiene domiciliare e a volte di utilizzo di ausiliari che implementano l’efficacia scheletrica della terapia

La funzione respiratoria e una corretta postura della lingua sono spesso condizionate da un’arcata superiore non correttamente sviluppata. Inoltre, la mandibola in tali condizioni di ridotto sviluppo in dell’arcata superiore risulta posizionata in maniera asimmetrica o in posizione avanzata condizionando anche il futuro corretto sviluppo del viso. Risulta quindi necessario correggere il problema scheletrico del palato non solo per motivazioni strutturali o estetiche ma soprattutto per ragioni funzionali

Se ormai il giovane paziente è cresciuto con un palato contratto o una mandibola pronunciata e   ha già permutato i denti, è ancora possibile trattarlo in maniera efficace?

Molte condizioni possono essere risolte con successo anche in epoca più tardiva ma cambia il tipo di apparecchio utilizzato, i tempi e la risposta del paziente. Il gold standard per queste problematiche è sempre un trattamento precoce in termini di rapporto costo/beneficio.

Ortodonzia classica

Ortodonzia classica

Corregge difetti di posizione o errori nei rapporti dei denti tra loro o con i loro antagonisti, deviazioni, inclinazioni, rotazioni, malposizioni in riferimento alle masse muscolari della bocca, alla lingua e alle labbra. Può essere intrapresa anche quando la dentizione definitiva è completata.

Ortodonzia di ausilio delle altre branche odontoiatriche

Ortodonzia di ausilio delle altre branche odontoiatriche

Modifica le inclinazioni, le rotazioni o le estrusioni (crescite anomale) di elementi dentari che non hanno più il loro antagonista. Con essa si possono anche ricreare gli spazi persi a causa di estrazioni molto precoci. Ha lo scopo di “preparare il terreno” (con spessori, spazi e altezze adeguate) alle ricostruzioni protesiche. 

Ortodonzia delle malformazioni scheletriche

Ortodonzia delle malformazioni scheletriche

chirurgia ortognatica e trattamento ortodontico

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bone borne Expander

bone borne

Il gold standard per le problematiche trasversali è sempre un trattamento precoce, anche in termini di rapporto costo/beneficio.

Molte condizioni possono però essere risolte con successo anche in epoca più tardiva, cambiando il tipo di apparecchio e di ancoraggio utilizzato. Avvalendosi di piccoli ausiliari, le miniviti ortodontiche, è possibile rendere predocobili dei movimenti complessi ed ottenere delle vere espansioni scheletriche anche in pazienti a fine crescita. L’ortodonzia scheletrica nel paziente adulto: il bone borne Expander.

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